Dopo l’IMU arriva la Tares. Per i Comuni una boccata d’ossigeno, per i cittadini un’ulteriore batosta. Sono stati tartassati dal fisco per la proprietà della casa, ora verranno mazzolati per lo smaltimento dei rifiuti. A gennaio, infatti, debutta una tassa nuova di zecca, la sintesi di due vecchi balzelli. Così l'esborso finale potrebbe risultare più gravoso rispetto a quello versato per i beni immobili. Il pagamento della prima rata della Tares, inizialmente fissato per l’inizio del nuovo anno, è slittato ad aprile. Lo ha deciso un emendamento alla legge di Stabilità, voluto dal governo, che ha concesso qualche mese in più al primo esborso.
La Tares (tassa rifiuti e servizi) prenderà il posto della vecchia Tarsu (smaltimento dei solidi urbani) e - nella minoranza dei Comuni che la applicano - della Tia (tariffa d'igiene ambientale). E' figlia del federalismo fiscale introdotto dal governo Berlusconi, ma ha trovato applicazione nel decreto Salva-Italia varato un anno fa dal governo Monti. Finora, se ne è parlato poco, commettendo una grave e colpevole omissione. Secondo i sindacati, la Tares finirà per pesare più dell'Imu già versata sulla prima casa. Facciamo due conti. La famiglia "media" che abita nella casa "media" ha pagato 275 euro di Imu, ma ne verserà 305 di Tares (la "vecchia" Tarsu si fermava a 225 euro). Ottanta euro (il 37,5%) di spesa in più. "Se con l'Imu la stangata è stata certa, la Tares del 2013 non sarà da meno" commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil. L'aggravio è oggettivo perché la nuova tassa dovrà rispettare due nuovi parametri:
a) *dovrà coprire al 100% il costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni (oggi in media la copertura è del 79%, il resto finisce nel bilancio);
b) *dovrà finanziare anche il costo dei "servizi indivisibili" forniti dal Sindaco (illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, polizia locale, verde, ecc.) attraverso una sovratassa di 30 centesimi al metro quadro (che potrà arrivare sino a 40 centesimi).
Si tratta di funzioni aggiuntive che comporteranno un incremento delle attuali tariffe Tarsu mediamente di 53 più 27 euro, per un totale appunto di 80 euro di ulteriore spesa, generando un maggiore incasso pubblico di 1,9 miliardi che va ad aggiungersi al 7,6 versati nel 2012. Infatti, già a partire da quest’anno la grande maggioranza dei capoluoghi di provincia ha aumentato la "vecchia" Tarsu rispetto al 2011, con qualche rara eccezione.
Chi sarà soggetto alla Tares? Vasta la platea degli interessati: il tributo è dovuto "da chiunque possieda, occupi e detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani". Quindi non la verseranno solo i proprietari di casa, ma anche negozi, uffici, capannoni. Verrà calcolata in base ai metri quadri (l'80% della superficie catastale) senza tener conto del numero di componenti del nucleo. Per le attività commerciali - assicura Confcommercio - l'aggravio medio raggiungerà la quota record del 293%. Prima rata di aprile a parte, la legge di Stabilità non fissa le altre tappe: numero, scadenza dei versamenti successivi ed eventuali conguagli saranno stabiliti dalle singole amministrazioni comunali. |