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 Imu e chiesa: chi non ha dato non ha dato
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85st

648 Posts

Scritto - 19/12/2012 :  21:43:42  Vedi il profilo  Modifica il topic  Rispondi quotando  Vedi l'indirizzo Ip dell'utente  Cancella il topic
L'esenzione dalla vecchia Ici di cui hanno goduto dal 2006 gli immobili delle associazioni no profit (comprese le congregazioni religiose e le associazioni sportive dilettantistiche) era un aiuto di Stato illegittimo. Ma quegli importi non versati ai Comuni non dovranno essere recuperati. Lo stabilisce la decisione che assumerà oggi la Commissione europea, su proposta del commissario alla Concorrenza, Jaquín Almunia, con cui si chiude una procedura aperta nel 2006 nei confronti dello Stato italiano. La Ue, quindi, darà anche il via libera alle nuove regole che scattano dal 1° gennaio 2013.

Secondo Bruxelles la legge approvata a febbraio scorso, oltre ad abolire esplicitamente l'agevolazione del 2006, chiarisce in modo inequivocabile che l'esenzione dall'Imu riguarda solo gli immobili destinati ad attività non commerciali. Inoltre introduce il principio "pro-rata" per gli immobili in cui si svolgono attività miste. Criterio, questo, che è stato precisato in termini di requisiti oggettivi e soggettivi, allineati con la giurisprudenza dell'Unione, dal regolamento del ministero dell'Economia approvato a fine novembre.
La questione più complicata era, a questo punto, gestire il pregresso. In caso di aiuti di Stato illegittimi, le norme comunitarie impongono al Governo del Paese membro di recuperare le somme in questine. Ma a Bruxelles, come spiegano fonti comunitarie coinvolte nel dossier, hanno fatto due ragionamenti, il primo tecnico e il secondo politico.

Innanzitutto hanno verificato - come segnalavano le autorità italiane - che sarebbe stato impossibile sulla base delle informazioni catastali disponibili, nonostante l'incrocio con le dichiarazioni dei redditi, risalire all'uso degli immobili negli anni in questione e soprattutto verificarne la destinazione reale. Ma ancora più rilevante è stata la valutazione "politica" largamente condivisa dalle Direzioni generali che hanno ritenuto inopportuno, in un momento di crisi economica così forte come quello attuale, colpire il terzo settore con una decisione che probabilmente avrebbe messo in ginocchio molti enti e associazioni. Un riconoscimento esplicito al ruolo del no profit.

FONTE: IL SOLE 24 ORE

Valeriana

tpa

390 Posts

Scritto - 20/12/2012 :  21:39:36  Vedi il profilo  Edit Reply  Rispondi quotando  Vedi l'indirizzo Ip dell'utente  Cancella la risposta
La Commissione ha annunciato ieri che le esenzioni relative all'Ici concesse negli anni scorsi ad alcune attività della Chiesa cattolica sono contrarie alle regole sugli aiuti di Stato. Tuttavia, Bruxelles ha deciso che l'Italia non sarà costretta a recuperare il gettito fiscale. La decisione, accolta con favore dalla Cei, giunge in un momento delicato nei rapporti Stato-Chiesa in Italia, a pochi mesi da nuove elezioni politiche.

«Le organizzazioni senza scopo di lucro hanno un ruolo sociale importante - ha detto il commissario alla Concorrenza, Joaquín Almunia -. Tuttavia, quando operano sullo stesso mercato di attori commerciali dobbiamo fare attenzione che non beneficino di vantaggi ingiusti. La nuova legge italiana sulla tassazione degli immobili garantisce che ciò sia possibile». La Commissione ha preso dunque due decisioni: ha bocciato l'Ici, ma ha dato il suo benestare alle nuove regole sull'Imu.

Per l'Ici, le autorità Ue hanno spiegato che le esenzioni dal pagamento della tassa per tutte le istituzioni senza scopo di lucro ma con attività economiche violano il diritto europeo sugli aiuti di stato. La decisione riguarda il periodo 2006-2011 ed è stata presa sulla base di una serie di ricorsi presentati da istituzioni e cittadini.

Lo sguardo corre soprattutto alle attività della Chiesa cattolica, che in Italia gestisce ospedali, scuole, musei e numerosi altri enti. Nel contempo, la Commissione ha stabilito che l'Imu rispetta le regole europee, perché fa una differenza tra le attività economiche e non economiche degli enti senza scopo di lucro.

La Commissione ha deciso di non chiedere allo Stato italiano di recuperare il perduto gettito dell'Ici. «L'Italia ha dimostrato l'impossibilità assoluta di recuperare il denaro visto che non è possibile oggi fare un esatto quadro della situazione precedente», ha spiegato il portavoce Antoine Colombani. È rarissimo che l'esecutivo comunitario non chieda al paese rimproverato di recuperare gli aiuti distribuiti illegalmente. Era capitato finora una sola volta, nel 2003, in un caso che coinvolgeva la Francia.

La decisione della Commissione «non è un privilegio particolare, è un atto di giustizia e di equità che accogliamo con molta soddisfazione», ha commentato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco.
FONTE: IL SOLE 24 ORE

Amedeo
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