Con il via libera al decreto n. 102 il Governo è solo a metà dell'opera. Se vorrà rispettare l'impegno politico assunto a fine agosto nel presentare il dl con l'abolizione della prima rata Imu, l'Esecutivo ora dovrà affrontare lo scoglio più duro: la cancellazione della seconda rata dell'Imu 2013. Costo dell'operazione 2,4 miliardi di euro sempreché si voglia confermare in toto l'intera platea di soggetti esclusi dal pagamento della prima rata. Oltre ai proprietari di abitazioni principali diverse da quelle di lusso, ovvero gli immobili di categoria A/1, A/8 e A/), i soggetti esentati dal primo versamento sono anche le cooperative a proprietà indivisa per gli alloggi equiparati all'abitazione principale nonché gli alloggi sociali, i terreni agricoli e i beni strumentali all'attività agricola. Inoltre, il decreto n. 102 licenziato definitivamente ieri dal Senato, prevede l'esclusione dal versamento della seconda rata Imu per i cosiddetti “beni merce”, ossia i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fino a quando permane questa destinazione e non siano in ogni caso concessi in affitto. La caccia alle risorse è già partita ma la "la quadra" definitiva arriverà soltanto dopo l'incardinamento e l'avvio in Senato dell'esame sulla legge di stabilità. Il tempo non gioca certo a favore dell'Esecutivo. All'appuntamento del 16 dicembre, termine entro cui i tutti i proprietari di immobili, allo stato anche quelli fino ad oggi esentati, mancano soltanto solo 53 giorni. E gli spazi di manovra per recuperare le risorse sono strettissimi se non quasi inesistenti. Basti pensare a quanto accaduto a inizio ottobre con la ricerca di 1,6 miliardi per riportare sotto il 3% il rapporto deficit/Pil. Dall'aumento delle accise a quello degli acconti d'imposta le soluzioni proposte allora sarebbero difficilmente riproponibili ora a meno di un compromesso all'interno della maggioranza. Difficile, al momento, provare ad esplorare altre strade alternative, come la possibilità di utilizzare ai risparmi che lo Stato si garantirà a fine anno sui Bot con la discesa dello spread. Risorse che però saranno incerte e per questo difficilmente spendibili già a novembre quando si dovrà procedere alla cancellazione della seconda rata Imu. Sempreché il Governo voglia mantenere l'impegno politico. FONTE: IL SOLE 24 ORE |