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tpa
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Scritto - 05/09/2012 : 18:29:07
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Va in scena la grande beffa dell'Imu dovuta dalla Chiesa. Mentre milioni di italiani si preparano a versare la seconda e la terza rata della nuova Ici che porterà quest'anno nelle casse dello stato una ventina di miliardi, è letteralmente sparito dai radar parlamentari il regolamento con cui il governo avrebbe dovuto finalmente mettere nero su bianco le nuove modalità di pagamento dell'imposta sugli immobili per enti religiosi, fondazioni, partiti e in alcuni casi anche sindacati.
Eppure a fine febbraio scorso, dopo molte polemiche nella maggioranza dell'esecutivo Monti, sembrava risolta l'annosa questione dell'esenzione Ici per mense, parrocchie e affini. «La Chiesa pagherà finalmente l'Imu», dichiaravano trionfanti i giornali. In effetti, la Commissione Industria del Senato aveva approvato un emendamento al decreto Cresci-Italia che eliminava l'esenzione dell'Imposta municipale unica alla Chiesa Cattolica e a tutti gli enti commerciali, tra i quali associazioni, fondazioni e partiti, prospettando nuovi introiti annuali per le casse erariali tra 100 milioni e 2 miliardi.
La norma, che modifica la vecchia legge del 1992, prevede che siano sottoposti a tassazione tutti gli immobili all'interno dei quali si svolgano attività commerciali; in particolare si fissa l'esenzione per gli immobili nei quali si svolga «un'attività esclusivamente non commerciale», mentre per quegli immobili dove l'attività commerciale non sia esclusiva, ma comunque prevalente, sono state abrogate tutte le norme che volevano l'esenzione dal pagamento dell'Imu.
Ma la legge approvata dal Parlamento nell'inverno scorso non è immediatamente utilizzabile, manca un passaggio fondamentale. «Le rendite catastali dichiarate o attribuite in base al periodo precedente producono effetto fiscale a partire dal 1° gennaio 2013», si legge al comma 2 dell'articolo 91 bis del Cresci-Italia che fissa appunto le modalità di pagamento, «nel caso in cui non sia possibile procedere ai sensi del precedente comma 2, a partire dal 1° gennaio 2013, l'esenzione si applica in proporzione all'utilizzazione non commerciale dell'immobile quale risulta da apposita dichiarazione.
Con successivo decreto del ministro dell'Economia entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le modalità e le procedure relative alla predetta dichiarazione e gli elementi rilevanti ai fini dell'individuazione del rapporto proporzionale». In altri termini, manca proprio l'atto amministrativo del Tesoro che stabilisca effettivamente quando l'attività «dichiarata» non profit di chiese, partiti e fondazioni è da considerarsi esclusivamente non commerciale e quanto debba essere versato al Fisco. Non un dettaglio secondario: senza il decreto del ministro Grilli la nuova Ici è una pistola caricata a salve, o meglio, a salmi.
fonte | Yahoo! Finanza |
Amedeo |
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tpa
390 Posts |
Scritto - 06/09/2012 : 22:10:15
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Il Tesoro accelera sulla definizione dell'applicazione dell'Imu agli immobili della Chiesa. Ieri il ministro dell'Economia ha comunicato di «aver trasmesso al Consiglio di Stato, per il prescritto parere, lo schema di regolamento di attuazione» della norma riguardante l'Imu per gli immobili, con utilizzazione mista, degli enti non commerciali. E che «è stata inoltre inviata alla Commissione Ue la risposta puntuale alla richiesta di informazioni».
Il regolamento è uno di quelli in ritardo rispetto alla data prevista di approvazione (la scadenza era fissata il 24 maggio). Da via XX settembre si ricorda però che è già in vigore, senza necessità di ulteriori provvedimenti attuativi, il primo comma dell'articolo 91 bis del DI Cresci-Italia, che precisa come siano esenti dall'Imu «soltanto gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali delle attività istituzionali».
Il comma 2 (anche in questo caso senza necessità di provvedimenti attuativi) aggiunge che qualora l'unità immobiliare abbia un'utilizzazione mista (profit e non profit), l'esenzione Imu si applica solo «alla frazione di unità nella quale si svolge l'attività di natura non commerciale, se identificabile attraverso l'individuazione degli immobili o porzioni di immobili adibiti esclusivamente a tale attività». Mentre per la «restante parte dell'unità immobiliare, in quanto dotata di autonomia funzionale e reddituale permanente» l'Imu va pagata.
Resta da emanare il regolamento attuativo di cui sopra. Quello riferito al caso delle unità immobiliari che hanno un'utilizzazione mista e per le quali non sia possibile procedere al distinto accatastamento della frazione di unità immobiliare nella quale si svolge l'attività di natura non commerciale. Il comma 3 dell'articolo 91-bis del Cresci-Italia prevede che a partire dal 1°gennaio 2013 questi stessi immobili siano tassati in proporzione all'utilizzazione commerciale, «quale risulta da apposita dichiarazione». Serve perciò un regolamento che stabilisca «le modalità e le procedure relative alla predetta dichiarazione e gli elementi rilevanti ai fini dell'individuazione del rapporto proporzionale».
Ora l'iter ministeriale è stato completato. Resta da aspettare il parere del Consiglio di Stato prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. «Pertanto si conferma - chiarisce il ministero dell'Economia - che tutti gli adempimenti previsti per il 2013, segnatamente con riferimento al primo versamento Imu fissato per il 16 giugno, non subiranno alcun ritardo». Il riferimento è all'Imu per tutti gli enti non commerciali: della Chiesa, ma anche di partiti, fondazioni, associazioni, sindacati.
FONTE: IL SOLE 24 ORE |
Amedeo |
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vincenti
1029 Posts |
Scritto - 12/09/2012 : 21:02:51
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Per la serie: oggi le comiche
La Chiesa ha sempre pagato l'Ici per quel che riguarda le sue attività commerciali". Lo ha ricordato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, in un'intervista al settimanale 'Tempi', che sara' in edicola domani e di cui e' stata data un'anticipazione.
"Altro discorso - ha precisato l'arcivescovo di Genova – è quello relativo al mondo del no profit, fuori e dentro la Chiesa. Ciò nonostante, se qualche situazione di abuso fosse rilevabile, non vi è dubbio che vada sanzionata nell'interesse di tutti. Quanto all'Imu attendiamo con serenità e disponibilità le determinazioni del Governo per chiarire definitivamente tale questione. Come ho avuto modo di dire più volte, non pagare le tasse è peccato. E oggi la leva fiscale è la strada maestra per compartecipare alle necessità del bene comune, tenendo pure conto concretamente delle differenti condizioni di partenza perché non si chieda troppo a chi ha poco e poco a chi ha troppo |
g.vincenti |
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