Un Ing. Professionista intrattiene un rapporto di collaborazione con il Comune in materia di urbanistico-edilizia. Tale rapporto inzialmente viene disciplinato dalle norme di cui agli art. 2230 e seg. del CC, successivamente da un contratto di lavoro a tempo parziale (15 ore settimanali)e a tempo determinato con trattamento economico previsto dal CCNL degli ee.ll. per la VII qualifica funzionale. Successivamente il Professionista rivendica la natura sostanziale del rapporto considerandolo atrraverso un SUO LEGALE come lavoro subordinato a tempo indeterminato.Ancora dopo il Professionista manifesta la propria disponibilità ad un componimento stragiudiziale con spettanze simboloche pari ad 1 €. Le spese del legale del Professionista e del Comune devono essere a carico dell'Amministrazione Comunale così come prevde il verbale di conciliazione? Oggi da riconoscere come debito fuori bilancio?
Da quanto scivi si e' in presenza di accordo transattivo tra le parti che ahnno conciliato ciascuna rinunciando a qualcosa.
A tale riguardo segnalo pero' l'opinione della Corte dei Conti Piemonte che ha evidenziato che gli accordi transattivi o conciliativi non rientrano in nessuna delle ipotesi tassative previste dal 194 T.U.
Quindi vedo possibile il pagamento di quanto richiesto attraverso le ordinarie procedure di spesa in quanto sono di fatto prevedibili sia il sorgere dell'obbligazione sia i tempi di adempimento.
Inoltre in riferimento al problema in se' occorrerebbe verificare se la controversia abbia o meno valenza giuridica in quanto, anche a detta della Corte dei Conti Lombardia ( deliberazione 26/2008) , non pare sufficiente la sola valenza economica ancorche' di diritto privato.