Ma davvero l'Anci si prepara a "mollare" Equitalia, nel senso di offrire ai municipi un'alternativa all'ente riscossore al centro di tante polemiche? Ecco, innanzitutto è bene precisare una cosa: è Equitalia ad aver chiesto e ottenuto una legge che, dal 1° gennaio 2013, le permettesse di svincolarsi dal ruolo che attualmente riveste, vale a dire quello di ente riscossore anche per conto di enti pubblici locali. In questo senso l'Anci ha deciso di presentare una sua proposta.
Che si chiama per Anci Riscossioni: la società è già stata costituita. Sì, e il 17 settembre scadrà il termine per le aziende che intendono proporsi come partner.
Operazione che, in realtà, ha provocato qualche mugugno da parte della stessa Equitalia. Ma ripeto, è importante dire la verità: sono loro che hanno voluto garantirsi una via d'uscita. Non si pensi che siamo noi la causa dell'eventuale uscita di scena di Equitalia. Senza contare che, insomma, i problemi nel loro rapporto con i cittadini sono negli ultimi tempi emersi abbastanza clamorosamente.
E quali sono i motivi, secondo lei? Beh, un altro fatto oggettivo è che gli aggi, in sostanza gli interessi applicati alle cartelle esattoriali, hanno raggiunto quote molto alte, tanto da costringere addirittura il governo a imporre dei tetti. E poi, senza naturalmente mettere in dubbio la buona fede degli operatori di Equitalia, c'è da dire che tendono ad applicare troppo spesso procedure standard, senza analizzare nello specifico le diverse situazioni. Così da far percepire il fisco non come eventualmente vigoroso, ma addirittura ingiusto se non prepotente. In effetti in questo senso le denunce si moltiplicano. Già, attraverso inchieste giornalistiche come le vostre e anche nelle nostre riunioni fra associati.
Un'alternativa è dunque possibile. Ma certo. E però non vogliamo allestire l'ennesimo carrozzone pubblico, ma un nuovo operatore che possa presentarsi al mercato, magari con obiettivi e criteri diversi da quelli di Equitalia. Un po' co me RyanAir, che nel settore del trasporto aereo è riuscito a offrire un prodotto di qualità a basso prezzo, costringendo anche gli altri operatori a rivedere le politiche aziendali.
Dunque una minor ossessione per gli utili e una maggiore attenzione ai problemi delle persone e delle aziende. È così. Ma attenzione: resta il fatto che le tasse, e le multe, vanno pagate. Non vogliamo rappresentare una scappatoia. Ma riteniamo che nelle discussioni sia necessaria una certa dose di intelligenza, in modo da non mettere in ginocchio per l'appunto persone o aziende. In un periodo come questo, poi...
Peraltro, proprio nel suo Comune lei ha deciso di non delegare a Equitalia le riscossioni. Ecco, e per fare un esempio: tante persone, a causa della crisi o magari della perdita del lavoro, facevano fatica a pagare le rette per la scuola d'infanzia. Impostando la questione sul rispetto e sul dialogo, riusciamo a recuperare il 90 per cento della situazione. Se invece semplicemente applicassimo una mora del 20 per cento sui bollettini non pagati, incasseremmo certo di meno e perdipiù perderemmo bambini nei nostri asili. Sì, un'altra via esiste. E poi sono ormai diversi, i Comuni che hanno deciso di far da sé. Ma certo. Il sentimento d'insoddisfazione per la gestione di Equitalia è diffuso, e alcune esperienze di riscossione locale si sono rivelati oltremodo positive. Si tratta di un salto culturale: bisogna mettere le persone nella condizione di poter fare il loro dovere.
Tornando a Anci Riscossioni: state già vagliando le candidature per l'azienda che diventerà vostra partner? Naturalmente bisogna attendere lo scadere del termine. E però già diverse società hanno dimostrato il loro interesse per il progetto. Private e anche pubbliche.
Ma non esiste il rischio di cambiare solo il nome del riscossore, mantenendo invariati gli atteggiamenti? Assolutamente no. Il partner ci metterà la sua professionalità, ma sarà Anci a guidare la nuova società e a dettare l'approccio. Un approccio più "umano" Ecco, si può dire così. (com/fr) |