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 Comuni sciolti per mafia
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tpa

390 Posts

Scritto - 02/09/2012 :  17:59:11  Vedi il profilo  Modifica il topic  Rispondi quotando  Vedi l'indirizzo Ip dell'utente  Cancella il topic
Sciolti in vent’anni, dal 1991 a oggi, 214 Comuni per il contagio della criminalità organizzata. 22 soltanto nell'ultimo anno, 4 di questi nelle regioni settentrionali dove la 'ndrangheta’ è protagonista assoluta. L'ultimo al Nord è Rivarolo Canavese, al Sud San Cipriano D'Aversa. Lo rivela un’indagine a cura del settimanale l'Espresso di imminente pubblicazione.

A oggi - riferisce il prestigioso magazine - i Comuni gestiti da commissari prefettizi sono 35, 16 dei quali solo in Calabria. Il resto è spalmato a macchia di leopardo tra Sicilia, Campania, Liguria e Piemonte. Il primato, secondo i dati, spetta alle giunte guidate da coalizioni di centrodestra e da liste civiche. Le commissioni d'accesso al lavoro in tutta Italia sono al momento 9: tutte al Sud, da quando a fine luglio hanno lasciato gli uffici del municipio di Chivasso, in Piemonte, che attende la decisione del ministro Anna Maria Cancellieri.

Il caso più clamoroso - secondo l'Espresso - riguarda Reggio Calabria, che potrebbe entrare nella lista nera del Viminale come il primo capoluogo di provincia a essere sciolto per mafia. La relazione di circa 400 pagine redatta degli ispettori dopo l'accesso, durato 6 mesi, è sul tavolo del ministro. Sotto la lente le passate legislature quando l'attuale governatore della Regione Calabria era sindaco della città.

Rischia anche Golfo Aranci, piccolo Comune della Sardegna (che non conta Comuni sciolti per mafia), dove un’imprenditore di Cosa nostra ha lavorato in cantieri pubblici per anni, frequentando, secondo quanto afferma l'Espresso, anche un assessore. Commentando i dati, il senatore Luigi De Sena dichiara: “Quando uno stesso Comune viene sciolto per due o tre volte cosa abbiamo ottenuto?”.

Per questo ha proposto un emendamento al testo unico degli enti locali con cui chiede il licenziamento senza preavviso dei dipendenti che risultino collusi con i clan. Convinto - riferisce l'Espresso - che “non è solo l'apparato politico il problema, ma anche quello burocratico”

Amedeo
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