Sebbene siano stati formalmente emanati tutti i decreti legislativi di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale, per il momento siamo di fronte ad un’attuazione “solo parziale” della riforma. Lo afferma sul Sole24Ore Massimo Bordignon, docente di Scienza delle Finanze alla Cattolica di Roma.
Secondo il professore, “l’incapacità di risolvere i nodi politici e tecnici presenti nella legge delega ha condotto il governo precedente a riprodurli invariati nei decreti, rimandando a interventi legislativi futuri per una soluzione definitiva”. Il risultato è che “una settantina di ulteriori interventi amministrativi e legislativi richiedono ancora di essere approvati”.
Dopo aver sottolineato che a questa situazione confusa si aggiungono anche i tagli ai trasferimenti per gli enti locali sanciti dalle manovre degli ultimi governi, Bordignon individua le priorità sulle quali intervenire, mettendo al primo posto “la revisione dei patti di stabilità interna”, foriero di “una situazione paradossale, in cui Comuni e Regioni sono costretti ad accumulare surplus crescenti per rispettare i patti, tagliando essenzialmente la spesa per investimenti”. Per il professore “bisogna trovare un nuovo equilibrio tra rigore dei conti e autonomia locale, che riproponga il pareggio di bilancio come vincolo fondamentale per l’attività degli enti locali e che lasci all’indebitamento lo spazio per finanziare gli investimenti”. Bordignon sottolinea poi l’esigenza di “revisione degli schemi perequativi previsti dai decreti attuativi”. Lo schema di distribuzione incentrato sui costi standard è per Bordignon “troppo ambizioso”. |