Programma per il Sud, riforma dell’architettura costituzionale dello Stato, delega fiscale e assistenziale, concorrenza nella gestione dei servizi pubblici locali, snellimento della burocrazia nella pubblica amministrazione, misure per la razionalizzazione della gestione del Personale nelle Pa, dismissione del patrimonio pubblico e razionalizzazione della spesa. Sono solo alcune delle misure contenute nella lettera d’intenti che il governo ha voluto ieri rassicurare l’Europa sulla tenuta del sistema economico e finanziario del Paese.
Recupero del Mezzogiorno: “Nei prossimi 4 mesi – promette il governo - è prioritario aggredire con decisione il dualismo Nord-Sud che storicamente caratterizza e penalizza l’economia italiana. A riguardo, l’esecutivo è intenzionato a utilizzare pienamente i fondi strutturali, impegnandosi in una loro revisione globale, inclusi quelli per lo sviluppo delle infrastrutture, allo scopo di migliorarne l’utilizzo e ridefinirne le priorità in stretta collaborazione con la Commissione Europea”.
Liberalizzazione dei servizi pubblici locali. In quest’ambito “verranno rafforzati i presidi a tutela della concorrenza, con l’introduzione a livello nazionale di sistemi di garanzia per la qualità dei servizi nei comparti idrico, dei rifiuti, dei trasporti, locali e nazionali e delle farmacie comunali, seguendo rispettivamente questa sequenza temporale: 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi e 12 mesi”.
Liquidità per le imprese. L’esecutivo pensa anche a “un sistema di certificazione di debiti delle Pubbliche amministrazioni locali nei confronti delle imprese, al fine di consentire lo sconto e il successivo pagamento da parte delle banche, in conformità alle procedure di calcolo Eurostat e senza impatto addizionale sull’indebitamento della Pubblica Amministrazione”.
Zone a burocrazia zero. In tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013. Lo snellimento dei rapporti con la pubblica amministrazione saranno le premesse per una generale modernizzazione del comparto: “La pubblica amministrazione – si legge nella lettera - è un volano fondamentale della crescita. Stiamo creando le condizioni perché la pubblica amministrazione sia pronta ad accompagnare la ripresa, svolgendo una funzione di servizio allo sviluppo e non di zavorra burocratica. Ecco perché la semplificazione, la trasparenza e la meritocrazia sono fondamentali”. In aggiunta ai provvedimenti già istituiti dal ministro Brunetta, “per rendere più efficiente, trasparente, flessibile e meno costosa la pubblica amministrazione tanto a livello centrale quanto a livello degli enti territoriali (oltre al vigente blocco del turnover del personale) renderemo effettivi – spiega il governo alla Ue - con meccanismi cogenti/sanzionatori: a. la mobilità obbligatoria del personale; b. la messa a disposizione (Cassa Integrazione Guadagni) con conseguente riduzione salariale e del personale; c. il superamento delle dotazioni organiche”.
Infrastrutture ed edilizia. “il Governo si legge - si legge - solleciterà una maggiore partecipazione degli investitori privati, definendo entro il 31 dicembre 2011 standard contrattuali tipo che facilitino il ricorso al project financing”. Finanza pubblica. “Un disegno di legge (la cui approvazione è in corso proprio in questi giorni presso la Camera dei deputati) di riforma degli articoli della costituzione relativi alla libertà di iniziativa economica e alla tutela della concorrenza, nonché alla riforma della pubblica amministrazione in funzione della valorizzazione dell’efficienza e del merito”.
Debito pubblico - "Entro il 31 dicembre - si legge ancora nella lettera - il governo affiderà l'elaborazione di un piano organico per l'abbattimento del debito attraverso anche le dismissioni ad una commissione ristretta di personalità di prestigio, in collaborazione con gli Enti territoriali e con le principali istituzioni economiche e finanziarie nazionali ed internazionali.
Riforma dell’architettura costituzionale dello Stato. Nella lettera si promette sarà varata entro i prossimi 6-12 mesi, attraverso un “disegno di legge (già approvato in prima lettura alla Camera) sulla modifica dell’elettorato attivo e passivo per l’elezione al Parlamento nazionale al fine di garantire una maggiore partecipazione giovanile alla vita politica”, nonché “due disegni di legge (all’esame del Parlamento) di riforma complessiva dell’organizzazione dei vertici delle istituzioni politiche, con particolare riferimento alla riduzione significativa del numero dei parlamentari, all’abolizione delle province, alla riforma in senso federale dello Stato, alla maggiore efficienza dei meccanismi decisionali e al rafforzamento del ruolo dell’esecutivo e della maggioranza”. Per la riduzione del costo degli apparati istituzionali la previsione è quella di realizzare, entro il 2012, “una razionalizzazione e soppressione delle Provincie e la riallocazione delle funzioni delle Province alle Regioni o ai Comuni, in modo da assicurare un significativo snellimento dei relativi apparati burocratici e degli organi rappresentativi”. |