| T O P I C R E V I E W |
| vincenti |
Posted - 17/11/2011 : 21:59:39 Anci Risponde: quesiti su politiche sociali
1. Gli interventi sociali
La pubblica amministrazione può erogare contributi con fondi stanziati nell'ambito sociale per minori a rischio di devianza ?
Risposta
L’iniziativa del Comune deve essere considerata all’interno di un complessivo programma di interventi. Il Comune ha un ampia competenza sul sociale. L’attività sociale da esso svolta richiede l’approvazione di appositi regolamenti comunali; gli interventi sociali richiedono, di regola, una valutazione in ordine all’interesse pubblico, un’integrazione sotto il profilo della sussidiarietà in relazione alla presenza di istituzioni che senza fini di lucro operano negli specifici settori d’intervento sociale, una compatibilità economico-finanziaria in relazione all’assetto di bilancio. Trattandosi di prestazioni sociali, dovrà essere valutata anche la situazione economica del minore in contesto ISEE; il regolamento comunale deve prevedere, ancorché in termini semplificati, ma in ogni caso avuto riguardo delle esigenze di principio previste dalla trasparenza, le procedure di accesso alle prestazioni sociali individualmente intese.
2. La destinazione del 5 per mille
Si possono destinare i fondi del 5 per mille all’assistenza domiciliare comunale e al pagamento delle quote sociali di ricovero in RSA ?
Risposta
Per legge anche i comuni possono fruire di quote derivanti da sottoscrizioni fiscali del 5 per mille a specifica destinazione: lo prevede in particolare l’art. 63-bis del D.L. n. 112/2008. Si osserva al riguardo che il Fondo nazionale per le politiche sociali è stato ridimensionato, pertanto corrispondere al Comune il 5 per mille aiuta a recuperare almeno in parte i fondi venuti a mancare per aiutare le fasce più bisognose della popolazione. Premesso ciò si risponde precisando che nell’attuale sistema integrato va avviata una collaborazione con enti e associazioni che operano nel sociale. Comunque il Comune è tenuto a redigere, entro un anno dalla concreta ricezione di questa entrata, un apposito rendiconto, accompagnato da una relazione illustrativa. Si suggerisce, al riguardo, l’adozione di apposito regolamento comunale, avuto riguardo di quanto sopra considerato. Pertanto si ritiene di poter esprimere parere favorevole in ordine alle scelte di politica sociale di cui al quesito posto dal Comune, ovviamente da considerare anche ai fini del citato regolamento comunale.
3. L’Albo dei beneficiari
Qual è la normativa di riferimento relativa all'Albo dei beneficiari delle provvidenze di natura economica ?
Risposta
L’obbligo per le Amministrazioni Pubbliche di istituire l’Albo dei beneficiari è stato introdotto dall’art. 22 della legge 412/1991, successivamente abrogato ed integralmente sostituito dall’art. 1 del DPR 118/2000. L’Albo – costruito seguendo il criterio di cassa e da aggiornarsi annualmente – comprende tutti i beneficiari di provvidenze di natura economica come: contributi, crediti, sussidi o benefici di natura economica, a carico del bilancio dell’Ente, ivi comprese le persone fisiche. Utili indicazioni in ordine al corretto adempimento sono contenute nell’art. 1 del DPR 118/2000, nella circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 19.06.1992 e – per i profili concernenti il diritto alla riservatezza – nelle “Linee guida in materia di trattamento di dati personali per finalità di pubblicazione e diffusione di atti e documenti di Enti Locali” curate dal Garante per la protezione dei dati personali e di cui alla deliberazione n. 17/2007.
4. I nonni vigili
Quale tipo di attività può concretamente svolgere un nonno vigile impiegato a supporto degli alunni della scuola locale ?
Risposta
Nel caso in cui il Comune, nell’ambito dell’autonomia che gli deriva dal proprio ordinamento e dalla legge quadro sui sevizi sociali integrati, decida di prevedere nel proprio regolamento comunale per i servizi e le prestazioni sociali anche l’utilizzazione degli anziani in alcuni servizi pubblici che abbiano, in particolare, attinenza con la sicurezza stradale dei minori e dei portatori di handicap, questa previsione deve essere, a parte l’obbligo della generale motivazione, adeguatamente disciplinata.
Nella fattispecie di attraversamenti stradali, gli anziani assumono la veste di accompagnatori nel senso di garantire il passaggio attraverso gli spazi riservati dalle indicazioni verticali e orizzontali a seguito di ordinanze comunali. Non hanno funzioni ausiliarie rispetto alle funzioni istituzionali dei vigili urbani. Non è, pertanto, richiesta alcuna funzione di tipo ausiliario, semmai va prevista apposita fascia di riconoscimento. |
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