| T O P I C R E V I E W |
| vincenti |
Posted - 13/12/2012 : 16:08:05 Partirà davvero dal 2013 il nuovo tributo sui rifiuti e servizi, chiamato a sostituire Tarsu e Tia per l'igiene urbana e a finanziare i «servizi indivisibili» (illuminazione pubblica, manutenzione strade e così via). E chiamerà i cittadini alla cassa per la prima rata già dal prossimo gennaio (le altre rate sono previste ad aprile, luglio e ottobre).
Il tributo, battezzato Tares, è previsto fin dal decreto salva-Italia dello scorso dicembre, ma i correttivi indispensabili ad avviare la macchina dovrebbero arrivare in extremis con gli emendamenti al Ddl di stabilità che ieri erano in corso di elaborazione per essere presentati da parte dei relatori al provvedimento.
Con le modifiche dovrebbe venire rivista la base imponibile, rimandando il calcolo basato sull'80% della superficie catastale per utilizzare in prima applicazione i parametri utilizzati oggi dai Comuni per le attuali tasse e tariffe e viene recuperata la possibilità di gestire la riscossione delle entrate da parte delle società che oggi raccolgono la tariffa, anche se il conto corrente in cui verranno depositate le somme dovrà essere intestato direttamente al Comune.
Morale della favola: il nuovo prelievo partirà da subito, vedrà la scadenza della prima rata già alla fine di gennaio e, soprattutto, chiederà ai cittadini più di quanto pagano oggi.
A gonfiare i conti saranno due elementi. Con la Tares, le bollette pagate dai cittadini dovranno per legge coprire integralmente i costi del servizio, per cui i Comuni che ancora non sono arrivati a questo obiettivo nonostante gli aumenti degli ultimi anni dovranno ritoccare ancora le richieste.
Il problema è più diffuso nei Comuni che ancora oggi applicano la vecchia Tarsu, e che sono 6.700, cioè quasi l'83% del totale. A Milano, per esempio, il servizio rifiuti costa 271,4 milioni all'anno: nel 2011 la Tarsu ha raccolto in città solo 209 milioni, con gli aggiustamenti del 2012 si è saliti a 257,6 milioni, ma per raggiungere l'obiettivo della copertura totale occorrerà far crescere il gettito di un altro 5,4%.
La distribuzione del carico, naturalmente, sarà decisa in base al metodo tariffario, che i Comuni ancora legati alla Tarsu sono chiamati a introdurre nelle prossime settimane utilizzando il «metodo normalizzato» impiegato già dalle attuali tariffe e che sarà definitivamente applicato anche alla Tares, visto che è stata soppressa la norma che prevedeva l'emanazione di un nuovo regolamento ministeriale. Più semplice la partita nei circa 1.300 Comuni che oggi applicano la tariffa rifiuti (nelle forme della Tia 1 prevista dal decreto Ronchi del 1997 o, più raramente, della Tia 2 disegnata dal Codice ambiente del 2006): in pratica, per il momento, potranno continuare a seguire le vecchie regole.
Ma c'è anche un altro elemento che entrerà in campo a gennaio e produrrà aumenti per tutti a prescindere dal sistema utilizzato oggi dal Comune per far pagare il servizio rifiuti. La Tares porta infatti con sé una maggiorazione chiamata a finanziare i «servizi indivisibili comunali», come l'illuminazione pubblica o la manutenzione delle strade.
Il valore di base è già fissato dalla legge, è collegato anch'esso agli immobili utilizzati a qualsiasi titolo e prevede 30 centesimi al metro quadrato, che il Comune può portare a 40 centesimi se la situazione delle casse lo impone. Solo questa partita vale un miliardo, che lo Stato sottrae al calcolo degli ex trasferimenti (travolti anche dalle novità sull'Imu; si veda l'articolo qui a fianco), e che rappresenta la prima ragione per la quale tutte le richieste di rimandare al 2014 il debutto del nuovo prelievo sono cadute nel vuoto.
In prima applicazione, comunque, tutti i calcoli saranno fatti in base alla Tarsu o Tia attuali e sulla "tariffa" dei 30 centesimi al metro quadrato, rimandando i conguagli con gli aumenti locali all'ultima rata. Esattamente come avviene quest'anno con l'Imu.
FONTE: IL SOLE 24 ORE |
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| vincenti |
Posted - 13/12/2012 : 16:08:39 Le modalità applicative della Tares vengono stravolte a meno di un mese dall'applicazione. Dalla base imponibile alle modalità di riscossione.
Per la base imponibile, si abbandona, ma solo provvisoriamente, il criterio dell'80% della superficie catastale, passando alla più consolidata superficie calpestabile. In sede di prima applicazione si considerano le superfici già dichiarate o accertate ai fini Tarsu, Tia 1 e Tia 2. La superficie catastale entrerà quando sarà attuata la revisione del Catasto, ma potrà essere utilizzata da subito dal Comune in sede di accertamento. L'attuazione della Tares avverrà in via definitiva col metodo normalizzato di cui al Dpr 158/99, essendo stata abrogata la norma che prevedeva l'emanazione di un nuovo regolamento entro il 31 ottobre scorso.
Le modalità di riscossione ora prevedono obbligatoriamente, come per l'Imu, l'F24 o il bollettino postale intestato allo Stato, anche nel caso in cui il Comune abbia adottato la tariffa corrispettivo. Anche se non stabilito espressamente, andrà riscosso con le stesse modalità pure il tributo provinciale.
Le scadenze di pagamento vengono confermate e la prima delle quattro rate trimestrali rimane a gennaio. Negli emendamenti manca la deroga all'articolo 52 del Dlgs 446/97, per cui si pone il dubbio se il Comune possa prevedere scadenze diverse: la risposta dovrebbe essere negativa. Infatti, il comma 35 dell'articolo 14 del Dl 201/11, che prevedeva la possibilità per il Comune di modificarle, viene completamente riscritto eliminando tale possibilità.
Che, inoltre, non appare coerente con le previsioni di dettaglio volte a permettere l'applicazione del tributo fin da subito. Infatti, per l'anno 2013 e fino alla determinazione delle tariffe, l'importo delle rate è determinato in acconto, commisurandolo all'importo versato nel 2012 a titolo di Tarsu, Tia 1 o Tia 2. E, per le nuove occupazioni, decorrenti dal 1° gennaio 2013, si dovrà far riferimento, sempre in via provvisoria, alle tariffe del 2012.
Il conguaglio sarà effettuato con la prima rata successiva alla data di approvazione delle tariffe, che per ora, in considerazione della proroga del termine di approvazione dei bilanci, contenuta nello stesso disegno di legge di stabilità, dovrà avvenire entro il 30 giugno 2013.
Sul fronte del tributo sui servizi indivisibili, è prevista la riscossione della misura standard, pari a 0,30 euro per metro quadrato, con le prime rate, e l'eventuale maggiorazione deliberata dal Comune sarà riscossa con l'ultima rata. Altra conferma dell'intangibilità delle date di scadenza la si ha dalla previsione che rimanda al 1° gennaio 2014 la possibilità di pagare in unica soluzione entro il mese di giugno di ciascun anno.
Sempre, nell'ottica dell'immediata applicazione del tributo, va vista la possibilità concessa ai comuni di affidare, ma solo fino al 31 dicembre 2013, la gestione del nuovo prelievo ai soggetti che al 31 dicembre 2012 svolgono il servizio di gestione dei rifiuti o l'accertamento e riscossione degli attuali tre prelievi sui rifiuti.
FONTE: IL SOLE 24 ORE |
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