| T O P I C R E V I E W |
| vincenti |
Posted - 17/02/2012 : 11:01:58 dal sito www.anci.it
Dal decreto sulle semplificazioni fiscali, che la settimana prossima dovrebbe essere esaminato dal Consiglio dei ministri, potrebbero arrivare le prime modifiche all’Imu che entrerà in vigore quest’anno.
E’ quanto sostiene il Sole24Ore, anticipando le possibili novità: innanzitutto ogni nucleo familiare avrà diritto a una sola detrazione. Inoltre vengono accolte alcune delle istanze dell’Anci, come l’esenzione per gli immobili di proprietà dei Comuni. I municipi, dunque, non dovranno versare l’imposta sugli immobili di loro proprietà, anche se ubicati in un altro Comune, e sempre che siano destinati a fini istituzionali. Inoltre non dovranno essere divisi con lo Stato gli introiti ad aliquota dimezzata versati dai proprietari soci di cooperative edilizie e da quelli di alloggi popolari (ex Iacp). Tra le modifiche anche il dimezzamento della base imponibile per i fabbricati inagibili, inabitabili o di fatto non utilizzati.
Sempre nel decreto fiscale, inoltre, dovrebbe essere stabilito che il tributo sui rifiuti (parte della Res) sarà pagato per tutti gli immobili, anche quelli di cui non si conoscono ancora superficie o rendita (ad esempio le cosiddette ‘case fantasma’). A questo fine l’agenzia del territorio calcolerà, sulla base dei dati a disposizione, una superficie “convenzionale”. Ultima probabile novità, la possibilità per i Comuni di sbloccare le addizionali su tassa di occupazione del suolo pubblico e imposta sulla pubblicità. |
| 10 L A T E S T R E P L I E S (Newest First) |
| tpa |
Posted - 28/03/2012 : 18:57:27 dal sito www.civicasrl.it
Imu 2012 con doppia aliquota. Una prima da fissare entro il 30 giugno e una seconda, correttiva, da approvare entro ottobre (in tempo utile per il saldo) se, alla verifica dei primi dati sul gettito, gli incassi dei sindaci dovessero risultare insufficienti a coprire i tagli ai trasferimenti. Potrebbe essere questo il destino dell'imposta municipale per venire incontro alle richieste dei comuni che, nonostante manchino ancora tre mesi al termine ultimo per decidere fino a che punto alzare l'asticella del prelievo, brancolano nel buio.
Il gettito atteso dal governo (21,8 miliardi in totale) appare infatti per certi aspetti sovrastimato (soprattutto per l'Imu sull'abitazione principale valutata 3,8 miliardi) per altri sottovalutato (Imu agricola, si veda altro pezzo in pagina). Mentre i tagli ai trasferimenti, quelli sì, saranno certi e penalizzeranno proprio i comuni con un gettito Imu superiore a quello della vecchia Ici.
Per il momento si tratta solo di un'idea trasposta in un pacchetto di emendamenti al decreto fiscale all'esame delle commissioni bilancio e finanze del senato. Un dossier quello sull'Imu che costituirà il clou delle modifiche a palazzo Madama e che proprio per questo è stato accantonato in attesa di verificare le compatibilità finanziarie e il gradimento del governo. I relatori, Antonio Azzolini (Pdl) e Mario Baldassari (Terzo Polo) per il momento non si sbilanciano, anche se verso l'ipotesi di un'Imu in due tempi (come soluzione eccezionale solo per questo primo anno di vita dell'imposta) sembra si sia espresso favorevolmente il sottosegretario all'economia Vieri Ceriani. La giornata decisiva per conoscere i destini dell'imposta municipale sarà oggi, dopo che la commissione bilancio si sarà pronunciata sull'ammissibilità delle proposte di modifica, e il governo avrà finalmente scoperto le carte. Sul tavolo non c'è solo l'ipotesi della doppia aliquota, ma anche le questioni Imu di sempre.
Dal trattamento fiscale degli immobili di proprietà dei comuni (quelli utilizzati per scopi non istituzionali rischiano di essere assoggettati all'imposta) alla tassazione delle case popolari, dalla rimodulazione delle quote di pertinenza dello stato e dei comuni (oggi divise a metà) passando per le abitazioni date in affitto. L'Imu rischia infatti di strangolare il mercato delle locazioni, soprattutto quelle a canone concordato che con la vecchia Ici godevano di agevolazioni non più replicate nella disciplina Imu. E in alcuni casi (paradigmatico quello di Forlì) gli aumenti supereranno il 3.000%.
Le associazioni dei proprietari (Confedilizia su tutte) hanno lanciato l'allarme e il governo dovrà dare una risposta. Anche se disseminare sulla strada dell'Imu troppe agevolazioni rischia di far saltare tutta l'impalcatura di gettito per i comuni. Già quello sulla prima casa, come detto, è a forte rischio. Secondo l'Agenzia del territorio sarebbero infatti 13 milioni le abitazioni con una rendita catastale inferiore a 380 euro. Quindi potenzialmente produttrici di un'Imu pari a zero.
FONTE: ITALIA OGGI |
| tpa |
Posted - 26/03/2012 : 17:30:59 “Il governo ha scelto la via più facile e dolorosa per tutti. Mettendo l’Imu i Comuni non faranno altro che compensare i tagli subiti in questi anni, per di più portando alle casse dello Stato la metà del gettito dell’imposta, oltre al surplus delle risorse bloccate dal patto di stabilità”. Lo ha ribadito il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, intervenuto questa mattina alla trasmissione ‘L’aria che tira’ su La 7, dedicata al tema dell’imposta immobiliare sugli immobili.
Rispondendo alla giornalista Myrta Merlino, che aveva definito semplice la via della tassazione immobiliare per risanare i conti dei Comuni, Delrio ha affermato: “Anche per lo Stato è stato facile tagliare i trasferimenti ai Comuni che in questi anni hanno patito una riduzione di 7 miliardi, lo stesso governo Monti ci ha imposto, con l’ultima manovra, un taglio di 1,5 miliardi”.
Tutto questo mentre si sarebbe dovuto intervenire sulla spesa di altri settori: “In questi anni i Comuni hanno contribuito, più e meglio di altri, al risanamento delle finanze dello Stato, basti pensare all’esplosione della spesa sanitaria delle Regioni”, ha ricordato Delrio.
Quanto al miglioramento dell’Imu, nell’ambito del decreto fiscale in via di conversione al Senato (“abbiamo avanzato le nostre proposte di emendamento”), il presidente Anci si è detto d’accordo con l'idea lanciata dall' Uppi di tenere a livello base l’aliquota per il canone concordato: “Questa misura - ha spiegato Delrio - oltre ad avere un valore sociale, favorirebbe anche l’emersione dal nero”.
Il Presidente ha poi rinnovato le richieste Anci al governo di esentare dal pagamento dell’Imu sia le case popolari che gli immobili di proprietà comunale: “E’ assurdo che lo Stato chieda il pagamento di una tassa su strutture che servono allo svolgimento di funzioni istituzionali”.
Infine, da Delrio è arrivato il pieno sostegno alla richiesta di modifiche per la tassazione immobiliare nelle situazioni di emergenza, come quella delle zone terremotate abruzzesi e dei territori colpiti da alluvioni: “In questi casi vanno accordate delle esenzioni, almeno fino a quando le case non saranno rimesse in sesto. Si tratta di storture da correggere per le quali bisogna trovare assolutamente la copertura finanziaria”, ha concluso Delrio. |
| tpa |
Posted - 21/03/2012 : 20:35:56 È l'Imu il nodo principale del decreto fiscale all'esame del Senato. Nel dossier degli emendamenti presentati alle Commissioni Bilancio e Finanze ci sono decine di proposte di modifica per introdurre deroghe ed esenzioni in casi specifici. L'imposta che grava nel settore agricolo e in particolare sugli edifici rurali di montagna sarà al centro di un incontro domani in Senato con il ministro delle Politiche agricole Mario Catania.
Intanto arriva l'apertura del sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani: «Dobbiamo esaminare gli emendamenti presentati e vedremo come intervenire», ha detto a margine dei lavori a Palazzo Madama aggiungendo che proprio l'Imu agricola «è uno dei temi all'attenzione». Ceriani ha anche incontrato le organizzazioni agricole che hanno espresso «fiducia» sulla possibilità di cambiamento dell'attuale norma.
Ma nel dossier delle proposte di modifica al decreto sulle semplificazioni fiscali figurano anche l'Imu agevolata per le case affittate a canone calmierato, l'esenzione dell'imposta per gli immobili di proprietà dei Comuni e per le case popolari. Il presidente della Commissione Bilancio del Senato e relatore al dl, Antonio Azzollini del Pdl, conferma: «Il problema più grosso è l'Imu» ma per ipotizzare qualsiasi alleggerimento della nuova imposta sugli immobili «servono risorse».
In attesa di questa ricognizione non ci sono ancora emendamenti di relatori e governo. E ancora l'Imu è stata oggi al centro di un incontro tra il governo, con il premier Mario Monti, e l'Anci. Il presidente Graziano Delrio ha parlato complessivamente di «passi avanti utili», di tavolo «proficuo» ma le «difficoltà maggiori», ha aggiunto, ci sono state in tema di Imu, «perchè ha ancora aspetti oscuri». Per quanto riguarda il dl fiscale, le commissioni Bilancio e Finanze cominceranno domani l'esame degli emendamenti. Il dl, come confermato dalla conferenza dei capigruppo, sarà licenziato dall'Aula prima di Pasqua.
Polemiche su una proposta di un senatore del Pdl che in un emendamento chiede di sanare con lo sconto le liti fiscali pendenti fino a 100.000 euro. Il Pd parla di «condono» e chiede di ritirare la proposta. Intanto il governo è al lavoro sulla delega: la bozza del ddl sarà all'ordine del giorno dal consiglio dei ministri di venerdì 23, hanno confermato oggi fonti di governo. |
| piscino |
Posted - 17/03/2012 : 18:45:41 L’Anci ha presentato gli emendamenti al Decreto Legge di semplificazione tributaria.
Le questioni di maggiore interesse riguardano le correzioni ed integrazioni alla disciplina dell’IMU. Come prima questione abbiamo proposto di introdurre una norma che consenta ai comuni di accertare in entrata le stime IMU prodotte dal Ministero delle finanze che hanno determinato i tagli al fondo sperimentale di riequilibrio. Questo oltre a dare certezze sulle voci in entrata consente al comune di non subire un contraccolpo da eventuali stime errate. In secondo luogo abbiamo chiesto che sia abrogata la norma che sottopone a tassazione IMU i beni di proprietà comunale e l’obbligo di versare allo stato il 50% del gettito.
Abbiano inoltre richiesto che la quota di gettito comunale oggi prevista al 50% sia elevata gradualmente.
Sempre in materia di IMU sono state proposte norme per rendere maggiormente autonoma la gestione del tributo.
In materia fiscale abbiamo presentato correzioni alla disciplina del tributo di scopo, dell’imposta di soggiorno, della RES ed in materia di riscossione.
Molte di queste disposizioni hanno ricevuto l’avallo del governo in sede tecnica.
Abbiamo predisposto anche le norme in materia di: · correzione del Patto di stabilità; · pagamenti dei debiti commerciali pregressi; · rimodulazione percentuale di indebitamento; · tesoreria unica; · autonomia organizzativa. Per queste disposizioni è necessario verificare come saranno giudicate in sede di valutazione di ammissibilità.
Durante la settimana abbiamo tenuto incontri con il Ministero della Pubblica amministrazione per presentare e discutere le richieste in materia di autonomia organizzativa.
Abbiamo incontrato il Sottosegretario Vieri Ceriani ed il Dipartimento per le politiche fiscali per le correzioni all’IMU sopra descritte.
Con il Vice Ministro Grilli sono state affrontate le questioni del patto di stabilità, dei pagamenti dei debiti e degli investimenti futuri da finanziare con dismissioni.
Abbiamo incontrato il Ministro Riccardi per chiedere il rifinanziamento dei fondi per le politiche giovanili e quelli per i minori non accompagnati.
Abbiamo incontrato il Segretario del PD Bersani ed è stata fatta la richiesta per incontrare gli altri segretari dei partiti nazionali.
|
| tpa |
Posted - 05/03/2012 : 14:13:05 dal sito civicasrl.it
Nel decreto legge sulle semplificazioni fiscali mancano le attese correzioni all'Imu.
Il problema nasce dalla controversa formulazione dell'ultimo comma dell'articolo 9 del D.Lgs. 23/2011. Quest'ultimo, in particolare, ha introdotto una duplice condizione per l'esonero dei beni comunali dall'Imu, lasciando aperti molti dubbi sulla possibilità dei Comuni di alleggerire il proprio carico tributario, a cominciare dagli immobili non adibiti a compiti istituzionali.
Ma il problema riguarda anche i beni degli ex Iacp e dei soggetti a questi succeduti in base alle legislazioni regionali: per questi immobili, attualmente, spetta solo la detrazione di 200 euro, che grava sulla quota comunale, mentre l'aliquota applicabile resta il 7,6 per mille, salvo diversa deliberazione comunale. E che dire poi delle agevolazioni relative ai fabbricati di interesse storico-artistico e agli immobili inagibili o inabitabili, ai quali si applicano le aliquote ordinarie? Per quest'ultimi, l'unica soluzione sembra quella di proporre una variazione della rendita che tenga conto dell'effettivo stato del bene.
Si attende, dunque, un intervento urgente del legislatore; soprattutto, il legislatore dovrà intervenire su due questioni ancora più urgenti: il termine di presentazione della dichiarazione Imu, assente nel testo di legge e il conteggio del primo versamento da effettuarsi entro il 18 giugno (che dovrà avvenire con le aliquote base e la detrazione di 200 euro, salvo conguaglio nel saldo di dicembre).
FONTE: IL SOLE 24 ORE |
| 85st |
Posted - 23/02/2012 : 21:09:09 dal sito civicasrl.it
I contribuenti potranno calcolare l'acconto Imu facendo riferimento alle aliquote di base e detrazioni previste dalla nuova disciplina del tributo. In sede di pagamento del saldo dovranno operare il conguaglio con quanto dovuto per l'intero anno in base alle aliquote e detrazioni deliberate dai comuni. Naturalmente, è possibile che gli interessati provvedano al versamento dell'imposta complessivamente dovuta in un'unica soluzione. A partire dal 2013, invece, per determinare l'acconto si potrà fare riferimento alle aliquote e detrazioni deliberate nell'anno precedente.
Lo prevede il dl fiscale per consentire ai contribuenti di effettuare i versamenti in acconto anche nel caso in cui non vengano a conoscenza delle scelte fatte dall'ente.
Per il 2012, infatti, il termine per l'approvazione del bilancio di previsione e di aliquote e tariffe è stato prorogato al 30 giugno. Dunque, le deliberazioni potrebbero essere adottate dopo il termine fissato per l'acconto.
Per l'anno in corso l'acconto Imu potrà essere pagato entro il 18 giugno, considerato che il 16 giugno cade di sabato, calcolando il 50% dell'imposta con applicazione delle aliquote di base e detrazioni previste dall'articolo 13 del dl Monti (201/2011), che ha anticipato a partire da quest'anno l'applicazione dell'Imu in via sperimentale. Il conguaglio del tributo dovuto per l'intero anno dovrà essere effettuato con la seconda rata a saldo e va versato entro il 17 dicembre, in quanto il 16 è domenica. Naturalmente, è possibile che gli interessati provvedano al versamento dell'imposta complessivamente dovuta in un'unica soluzione entro la data di scadenza dell'acconto, qualora siano a conoscenza delle determinazioni dell'ente.
Bisogna ricordare che per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale, e relative pertinenze, è stata fissata un'aliquota base ridotta del 4 per mille, che i comuni possono aumentare o diminuire di 2 punti percentuali, e una detrazione di 200 euro, maggiorata di 50 euro per ogni figlio che risiede anagraficamente e dimori abitualmente nell'immobile, fino a un massimo di 400 euro, al netto della detrazione ordinaria.
Per i fabbricati rurali strumentali, dal 2012 soggetti a imposizione, l'aliquota è del 2 per mille, che può essere ridotta all'1 per mille. Mentre l'aliquota di base per tutti gli altri immobili, a partire dalle seconde case, è fissata nella misura del 7,6 per mille, che gli enti locali possono aumentare o diminuire di 3 punti percentuali. L'unica modalità per effettuare il versamento dell'imposta è l'F24. L'articolo 13, comma 11 del dl 201 prevede la riserva per lo stato della quota di imposta pari alla metà dell'importo calcolato applicando l'aliquota del 7,6 per mille alla base imponibile di tutti gli immobili. Sono esclusi dal calcolo quelli destinati ad abitazione principale. Non rientra nella quota statale neppure il gettito che deriva dai fabbricati rurali a uso strumentale.
La norma stabilisce che la somma di competenza dello stato deve essere versata contestualmente all'imposta municipale. In deroga a quanto disposto dall'articolo 52 del decreto legislativo 446/1997, che attribuisce ai comuni il potere di decidere le modalità di riscossione, spontanea e coattiva, delle proprie entrate.
Con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate dovranno essere indicate le modalità per effettuare i versamenti. Una cosa che sembra certa è che il contribuente potrà versare l'imposta contestualmente con un unico modello, mentre non è ancora del tutto chiaro se dovrà differenziare, con 2 codici tributo, la quota destinata ai comuni e allo stato. Questa è oggi la tesi prevalente. Anche l'Ifel ha sostenuto che prevedibilmente spetterà al contribuente determinare e versare le due quote. E non sarà un compito facile, specialmente se i comuni delibereranno aliquote differenziate, in aumento o diminuzione rispetto all'aliquota base, a seconda della tipologia di immobili.
FONTE: ITALIA OGGI |
| 85st |
Posted - 22/02/2012 : 17:51:39 www.civicasrl.it
Soppressione di tutte le esenzioni e agevolazioni Ici, anche se previste in leggi speciali, non espressamente richiamate dalla disciplina Imu, riconoscimento dei benefici fiscali per gli immobili posseduti dai comuni, contrasto alle residenze fittizie per limitare il trattamento agevolato per le abitazioni principali e riduzioni d'imposta per i fabbricati inagibili o inabitabili. Sono alcune delle modifiche apportate alla disciplina della nuova imposta locale contenute nel dl fiscale, le cui disposizioni limitano l'obbligo di presentare la dichiarazione Imu solo per gli immobili il cui presupposto per l'applicazione dell'imposta è sorto nel 2012.
Stretta sulle agevolazioni - Le norme sulla nuova imposta locale riconoscono solo alcuni benefici fiscali previsti dal dlgs 504/1992. Viene ribadito il criterio interpretativo che si ricava dalla relazione tecnica al dl Monti (201/2011) e cioè che per inquadrare le agevolazioni occorre tener conto non solo delle disposizioni espressamente abrogate, ma anche di quelle non richiamate. Quindi, soppresse esenzioni e riduzioni d'imposta previste dalla disciplina Ici non espressamente richiamate.
Immobili comunali - In seguito alle modiche apportate dal nuovo decreto, i comuni non sono tenuti a pagare l'Imu per gli immobili di cui sono proprietari o titolari di altri diritti reali di godimento quando la loro superficie insiste interamente o prevalentemente sul proprio territorio. In questi casi viene chiarito che il comune non è tenuto a versare la quota di imposta riservata allo Stato. Inoltre, è stata ripristinata la «vecchia» esenzione riconosciuta dalla normativa Ici per gli immobili siti sul territorio di altri comuni a condizione che siano destinati a compiti istituzionali (sede o ufficio dell'ente).
Abitazione principale - Il dl fiscale tende a contrastare le residenze fittizie e limita il trattamento agevolato all'immobile dove il contribuente e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. L'agevolazione, infatti, si applica a un solo fabbricato, e relative pertinenze, nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale.
Fabbricati inagibili o inabitabili - A differenza di quanto già previsto dall'articolo 8 del decreto legislativo 504/1992, anziché concedere una riduzione d'imposta del 50% per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili, e di fatto non utilizzati, la norma del dl fiscale prevede per questi immobili una riduzione del 50% della base imponibile, limitatamente al periodo dell'anno durante il quale sussistono queste condizioni.
Lo stato di precarietà dell'immobile deve essere accertato dall'ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, il quale è tenuto ad allegare alla dichiarazione la documentazione comprovante lo stato del fabbricato. In alternativa, il contribuente può presentare un'autocertificazione. Viene attribuito ai comuni il potere di disciplinare con regolamento le caratteristiche di fatiscenza sopravvenuta del fabbricato, non superabile con interventi di manutenzione.
Dichiarazione Imu - I contribuenti devono presentare la dichiarazione entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui è sorto il presupposto impositivo. Per questo adempimento deve essere utilizzato il modello approvato con decreto ministeriale. Nel provvedimento dovranno essere indicati anche i casi in cui va assolto l'obbligo. Quindi, la dichiarazione Ici vale anche per l'Imu. I contribuenti che hanno già assolto all'obbligo non sono tenuti a presentare una nuova dichiarazione, nonostante si tratti di un tributo diverso. Come per l'Ici, il contribuente non è tenuto a presentare la dichiarazione Imu se gli elementi rilevanti ai fini dell'imposta sono acquisibili dai comuni attraverso la consultazione della banca dati catastale.
L'adempimento è invece richiesto quando: l'immobile viene concesso in locazione finanziaria, un terreno agricolo diventa area edificabile o, viceversa, l'area diviene edificabile in seguito alla demolizione di un fabbricato. Pertanto, va dichiarato qualsiasi atto costitutivo, modificativo o traslativo del diritto che abbia avuto a oggetto un'area fabbricabile. Non a caso vengono richiamate dal dl fiscale le disposizioni contenute nell'articolo 37, comma 55, del decreto legge 223/2006 che ha abrogato parzialmente l'obbligo.
FONTE: ITALIA OGGI |
| 85st |
Posted - 22/02/2012 : 17:50:18 www.civicasrl.it
PARTITA ANCORA APERTA SU IMU E CHIESA.
Partita ancora aperta sulle modifiche dell'Imu, temporaneamente «scomparse» dalle bozze di decreto perché i tecnici del Governo stanno lavorando su due binari paralleli. Il primo, che ha dominato il dibattito negli ultimi giorni sotto il titolo di «Imu per la Chiesa», è la sottoposizione all'imposta delle attività commerciali effettuate da enti ecclesiastici, associazioni non profit (non le cooperative sociali, che sono già soggette all'imposta tranne quanto le esenta il Comune) e altre realtà diverse dalle società commerciali; il secondo è il fronte «civilistico», composto dai tanti ritocchi necessari a far "girare" la nuova imposta dopo l'accelerazione impressa dal decreto «salva-Italia» dello scorso Natale.
In fatto di enti ecclesiastici e non profit, l'indirizzo del Governo è chiaro perché è stato espresso direttamente dal presidente del Consiglio nella lettera indirizzata a Bruxelles la scorsa settimana per stoppare la procedura di infrazione europea: anche le attività commerciali di questi enti dovranno passare alla cassa per l'Imu, in proporzione alla quota utilizzata a questi scopi o alla «attività prevalente» realizzata in ogni immobile.
La previsione supera la situazione attuale, che consente di sfuggire all'imposta agli immobili non esclusivamente occupati da queste attività, ma la sua traduzione pratica non è semplice. Tra le opzioni allo studio del Governo, infatti, c'è anche quella di non introdurre la novità nella versione iniziale del decreto, che sarà sul tavolo dei ministri nella riunione di dopodomani, e di affrontare il tema in sede parlamentare con un emendamento.
Un'ipotesi, questa, che oltre a offrire un maggior coinvolgimento al Parlamento su un tema ad alta sensibilità politica, darebbe più tempo per sciogliere il rebus dei criteri necessari a definire le attività commerciali da tassare, e soprattutto a stabilire le modalità per individuare in modo oggettivo l'attività «prevalente» in ogni immobile o le «quote» di immobili da esse occupate.
Più avanti, invece, il lavoro sui correttivi all'imposta relativi alle altre materie. Il tema principale, da questo punto di vista, è quello di riprendere alcune delle esenzioni cadute nel passaggio natalizio dall'Ici all'Imu.
Sembra certa, in particolare, l'esenzione per gli immobili dei Comuni, che con le norme del «salva-Italia» rischiano di dover pagare allo Stato l'imposta sul mattone utilizzato per scopi non istituzionali, e l'esclusione dalla «quota statale» (pari al 50% del gettito calcolato con l'aliquota base del 7,6 per mille) dell'imposta pagata dagli immobili Iacp. Nelle bozze dei giorni scorsi, inoltre, ha trovato spazio il ritorno alla dichiarazione Imu, per trasmettere le informazioni necessarie al calcolo della nuova imposta. Possibile, poi, l'azzeramento degli incentivi, proporzionali al gettito emerso, fino a oggi garantiti ai dipendenti comunali attivi nella lotta all'evasione.
FONTE: IL SOLE 24 ORE |
| tpa |
Posted - 18/02/2012 : 09:22:32 dal sito civicasrl.it
Individuare la «quota» dell'immobile utilizzata a scopi commerciali, autocertificarla in un modello ad hoc preparato dall'amministrazione finanziaria, e su quella pagare l'Imu.
Dovrebbe essere questo il percorso che supererà l'attuale «no-tax area» degli immobili posseduti dagli enti ecclesiastici e dalle altre realtà non commerciali e che, secondo i primi riscontri arrivati ieri da Bruxelles, dovrebbe spegnere la procedura di messa in mora nei confronti dell'Italia. Un'operazione destinata, se avrà successo, a chiudere definitivamente anche la partita degli arretrati che invece diventerebbe spinosa in caso di condanna dell'Italia in sede europea. In gioco c'è una base imponibile potenziale molto variegata, che supera i 171,5 miliardi di euro (il dato si basa sulle stime realizzate dai tecnici Ifel nel corso del confronto con il Governo sul fisco municipale) e che, a seconda della quota che riuscirà a evitare il pagamento anche dopo che il decreto fiscale in preparazione fisserà le nuove regole, potrebbe produrre un gettito compreso fra i 700 milioni e il miliardo di euro all'anno. Naturalmente, gli effetti concreti dipendono dai chiarimenti sulle singole categorie di immobili: le scuole parificate, per esempio, potrebbero rientrare nella categoria profit, ma va ricordato che gli istituti statali sono esenti Ici.
A guardare con attenzione alle evoluzioni dell'Imu annunciate mercoledì dal presidente del Consiglio Mario Monti, del resto, non c'è solo la Chiesa: in ballo ci sono anche le associazioni non profit (ma non le cooperative sociali, che già nel vecchio regime pagavano l'Ici salvo decisioni diverse da parte del loro Comune), i partiti, i sindacati, le fondazioni, le associazioni sportive, i circoli privati. Tutte queste realtà sono oggi coperte dall'ombrello dell'esenzione, ma non tutte sembrano accomunate dallo stesso destino una volta che sarà introdotto il nuovo parametro.
Tutto nasce, infatti, dal doppio passaggio bipartisan attuato fra il 2005 e il 2006 che ha sottratto all'Ici gli immobili di questi soggetti in tutti i casi nei quali l'utilizzo non fosse «esclusivamente commerciale». Su questo ribaltamento del parametro originario, secondo il quale erano esentati solo gli immobili utilizzati «esclusivamente a fini non commerciali», si è innestata una prassi diffusamente generosa, di solito aiutata anche dai mancati controlli da parte dei Comuni sugli immobili che anche con quelle regole avrebbero potuto produrre gettito.
La nuova ipotesi della "radiografia" degli immobili, per individuare le aree utilizzate per scopi commerciali e ri-sottoporle alla tassazione, sembra però destinata ad avere effetti diversi a seconda della tipologia dei proprietari. Il terreno, infatti, è parecchio articolato, come mostra per esempio il caso del terzo settore. Già oggi, prima di tutto, il suo panorama è diviso fra le cooperative sociali, che non godono dell'esenzione generale e devono nel caso ottenerla dal singolo Comune, e le associazioni, che invece oggi entrano nella "no-Imu area".
Per questi soggetti la futura tassazione dipenderà dalla concreta possibilità di individuare la quota commerciale dell'attività di ciascun ente: un'impresa non semplice, all'interno di un novero di settori che va dalle associazioni culturali o di promozione turistica all'associazione nazionale allevatori del cavallo da sella italiano, giusto per citare qualcuno dei soggetti realmente esentati dall'imposta a Roma.
Sotto l'influsso della novità in arrivo finisce poi il variegato mondo dei circoli privati che già oggi, quando sono finti e nascondono in realtà locali e ristoranti profit, entrano nelle cronache quotidiane sulla lotta all'evasione erariale.
Con il nuovo criterio della tassazione legata all'attività commerciale, dovranno passare alla cassa per l'Imu a prescindere dalla loro natura giuridica. Più complesso è il discorso su realtà come fondazioni, partiti e sindacati. Per capire le loro prospettive di tassazione bisognerà vedere come sarà concretamente inteso il carattere «commerciale», i cui confini non coincidono esattamente con quelli dell'attività «profit»; i sindacati, per esempio, svolgono servizi di assistenza fiscale dietro compenso, ma i Caf sono in genere società a parte che non coincidono con i proprietari dell'immobile. FONTE: IL SOLE 24 ORE |
| tpa |
Posted - 18/02/2012 : 09:19:06 dal sito civicasrl.it
Neanche il tempo di cominciare a marciare e per l'Imu è già l'ora del primo tagliando. La bozza del decreto sulle semplificazioni fiscali atteso in Consiglio dei ministri la prossima settimana dovrebbe modificare in più punti l'imposta federalista che da gennaio ha sostituito l'Ici. Tra le modifiche in arrivo ci sarebbero la precisazione che ogni nucleo familiare avrà diritto a una sola detrazione e l'accoglimento di alcune revisioni caldeggiate dall'Anci, a cominciare dall'esenzione per gli immobili comunali. Senza però dimenticare la cancellazione dell'esonero sui beni della Chiesa e del no profit.
Come anticipato nelle scorse settimane su questo giornale, per implementare il fisco municipale l'Esecutivo preferisce usare un Dl anziché i decreti legislativi correttivi previsti dalla legge delega sul federalismo (la 42 del 2009).
La prima novità interesserà le famiglie. Intervenendo sull'articolo 13 della manovra di Natale – che ha anticipato dal 2014 al 2012 l'arrivo del nuovo tributo sugli immobili e ne ha esteso l'ambito alla prima casa - le norme messe a punto dal Governo precisano che, per abitazione principale, deve intendersi quella in cui non solo il proprietario ma anche il suo nucleo «dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente».
Con il post scriptum che le agevolazioni applicabili - a cominciare quindi da quella di 200 euro più 50 per ogni figlio residente di età inferiore ai 26 anni sull'Imu prima casa - si applicano «per un solo immobile» anche se i singoli familiari hanno la dimora o la residenza in un altro stabile dello stesso Comune.
Più tarate sulle richieste dei sindaci appaiono gli altri cambiamenti. In primis la previsione che i municipi non dovranno versare l'imposta sugli immobili di cui hanno la proprietà o un altro diritto reale. Esenzione che riguarderà tutti gli stabili posseduti dall'amministrazione comunale per fini istituzionali, seppure ubicati nel territorio di un altro municipio.
Al tempo stesso si pensa di intervenire sulla ripartizione a metà del gettito tra Stato e Comuni che è stata prevista dal decreto «salva-Italia» di dicembre e non è mai piaciuta ai primi cittadini. La suddivisione fifty fifty degli introiti assicurati dal l'applicazione (dalla seconda casa in su) dell'aliquota dello 0,76% rimane. Ma non riguarderà l'imposta ad aliquota dimezzata versata dai proprietari che siano anche soci delle cooperative edilizie né gli alloggi assegnati dagli ex Istituti autonomi case popolari (Iacp). Sempre in materia di sindaci cambiano gli adempimenti per comunicare le manovre sulle aliquote o sull'importo del bonus figli. Dal 2013 le relative deliberazioni dovranno essere inviate esclusivamente per via telematica al sito internet del dipartimento Finanze dove saranno poi pubblicate. L'invio dovrà avvenire entro il 23 aprile e la pubblicazione entro il 30 dello stesso mese se i primi cittadini vorranno renderle applicabili retroattivamente da gennaio. Fermo restando che l'obbligo di utilizzare il web varrà per tutti gli interventi su tributi e tariffe comunali.
Per quest'anno invece ciò che è stato è stato. La bozza del decreto sulle semplificazioni fiscali conferma l'anticipazione pubblicata su questo giornale a proposito dei versamenti per il 2012. Ai fini dell'acconto di giugno i contribuenti dovranno calcolare il quantum da versare sulla base dell'aliquota di partenza dello 0,4% (0,76% dalla seconda abitazione in poi), senza tenere conto delle eventuali variazioni in su o in giù decise dai sindaci. E lo stesso varrà anche per la detrazione da 200 euro.
Completano il set di modifiche il dimezzamento della base imponibile per «i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell'anno durante il quale sussistono dette condizioni». Purché l'inabitabilità sia accertata da un tecnico comunale o dall'autocertificazione del proprietario. FONTE: IL SOLE 24 ORE |
|
|