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Posted - 08/11/2012 : 22:28:06 Non solo comprensibili, ma anche doverosi». Il giudizio del presidente dell'Anci, Graziano Delrio, si riferisce ai ricorsi al Tar a cui molti Comuni stanno lavorando contro i tagli ai fondi di riequilibrio in relazione al gettito Imu: a spingere i sindaci alle carte bollate sono vari elementi, a partire dal fatto che le quantificazioni su cui sono stati misurati i tagli tengono ancora conto del gettito teorico degli immobili di proprietà comunale, su cui i sindaci dovrebbero pagare l'Imu a se stessi. In base al decreto «salva-Italia» (articolo 13, comma 17 del Dl 201/2011), i fondi comunali vengono tagliati di 1,45 miliardi di euro per compensare il maggior gettito dell'Imu rispetto all'Ici, ma il meccanismo non è stato condiviso.
Ad aumentare l'incertezza, da ultimo, il fatto che 1.200 Comuni si sono visti ridurre ex post il valore dell'Ici 2010, con il risultato di aumentare i tagli. Per tutte queste ragioni Delrio ha scritto al ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, spiegando che l'associazione dei Comuni sosterrà le battaglie dei sindaci davanti ai Tar. Se così dovesse andare, si ripercorrerebbe la strada già scelta dai sindaci nel 2006, dopo i tagli basati sulle stime governative del maggior gettito Ici che sarebbe dovuto arrivare dall'accatastamento dei rurali. In quel caso, i giudici amministrativi diedero ragione agli amministratori locali.
Nel pacchetto di richieste al Governo l'Anci, insieme ai Governatori, tornano anche sulla regionalizzazione del Patto, chiedendo al Governo di rinnovare l'incentivo che nel 2012 (sono stati 800 milioni) ha spinto molte Regioni a liberare spazi finanziari per i propri enti locali. Nel 2013 la situazione sarà ancora più critica, per cui il bis potrebbe tornare assai utile.
FONTE: IL SOLE 24 ORE |
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Posted - 08/11/2012 : 22:31:21 Molti i sindaci Lombardi preoccupati dalla notizia che lo Stato ha diminuito, in modo unilaterale, il valore del gettito ICI dei comuni riferito al 2010, che era già stato verificato e sul quale si basa la quota di gettito IMU che viene destinata ai comuni.
Luigi Acerbi, sindaco di Lacchiarella (MI), evidenzia che il taglio del fondo per il suo comune “è di 295 mila euro, di cui 95 mila già trasferiti dallo Stato e che quindi dovranno essere restituiti al Ministero”. Commentando la situazione il primo cittadino afferma che “non è comprensibile come, a 8 settimane dalla fine dell’anno, ci sia stato comunicato il venir meno di questa cifra. Questi soldi noi, come qualsiasi altro buon amministratore, li abbiamo già impegnati e quindi il loro taglio creerà un gravissimo dissesto finanziario per il nostro comune”. Acerbi sottolinea che “i Comuni hanno accettato gravissime restrizioni nei loro bilanci per far fronte alla crisi del Paese ma in questo caso si opera una riduzione falsata delle risorse perché sono stati ritoccati i dati riferiti agli anni 2009 e 2010 che sono dati reali e certificati. Lo Stato deve mettere giù le mani dai nostri bilanci”. Questi tagli inoltre per Acerbi “sono fatti fuori tempo massimo, come se chi li ha effettuati non conoscesse le regole basilari della contabilità comunale”. Dopo aver ascoltato il parere dell’ANCI Lachiarella ora pensa di appellarsi al TAR.
Stessa sorte per il comune di Sulbiate (MB), che si è visto decurtare il fondo di riequilibrio di 230 mila euro, di cui 99 mila già assegnati e quindi da restituire. Il sindaco Andrea Crespi sconcertato di fronte all’accaduto afferma di “non comprendere come sia accaduto tutto ciò. Il nostro comune ha trasmesso i dati realmente riferiti all’Ici e oggi si trova in una situazione in cui il Ministero comunica che le nostre spettanze sono inferiori. Ma come è possibile? Siamo un paese di 4 mila abitanti, non abbiamo case fantasma da nascondere. Ora siamo di fronte a impegni di spesa già deliberati che si devono bloccare, annullando spese ed investimenti e quindi servizi ai cittadini”.
Severino Preli, Sindaco di Locate Triulzi (MI), parla di una situazione ancora più complicata: “improvvisamente, dal 23 al 29 ottobre, i dati riferiti al nostro comune sono cambiati, evidenziando una diminuzione di 450 mila euro del fondo di riequilibrio. Ora stiamo cercando di arginare la situazione con azioni di emergenza ma non lasceremo morire così la situazione, ricorreremo al TAR assieme ad altri comuni che sono nella nostra stessa situazione. Ciò che non capisco è come gli organi tecnici di un Ministero possano commettere simili errori o pensare simili azioni”.
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